"Devo dire che il ministro come spesso ha fatto negli ultimi mesi ha risposto quasi immediatamente alle nostre richieste", ci racconta il deputato al seggio specifico Felice Žiža, e mettendo le mani avanti aggiunge che "purtroppo, però, alle risposte spesso non sono seguiti i fatti per quanto riguarda il passaggio dei confini".
Un'iniziativa che il deputato ha portato avanti dopo aver ricevuto molte segnalazioni da cittadini che nonostante avessero richiesto il certificato del test Covid in italiano in alcune località non avevano potuto ottenerlo, esistendo solo la versione in sloveno o al massimo in inglese. "Ho inviato, quindi, una lettera a Hojs dove chiedevo anche per quanto riguarda la modulistica e i certificati relativi ai test Covid di rispettare il bilinguismo presente sul territorio", ci dice Žiža alla quale "il Ministro ha risposto che in tempo brevissimo, una o due settimane, verranno rilasciati sia in italiano sia in sloveno i referti ed anche gli sms che vengono inviati con l’esito". "Ho parlato in un secondo tempo anche con il direttore dell’istituto di Sanità Milan Krek, che è stato incaricato da Hojs di occuparsi di ciò", precisa, "che mi ha confermato che nell’arco di otto –quattordici giorni dovrebbe essere regolarizzato tutto ciò che riguarda la sua istituzione che si occupa di questo tipo di attività".
Žiža n conclusione ci tiene a sottolineare un'altra richiesta della qualte si è fatto latore: "Siamo d’accordo con ministro che compatibilmente alla curva epidemica del Covid in Europa e in Slovenia che se inizierà a scendere dopo il 12 si vedrà quanto si potrà fare per togliere l’obbligatorietà dei tamponi per tutti i transfrontalieri che sino al 15 marzo rientravano nelle eccezioni che continuano ad essere prese in considerazione da Italia e Croazia".
Barbara Costamagna