Aumenta il numero dei decessi rispetto a ieri, mentre il numero dei pazienti in terapia intensiva è passato dai 146 di ieri a 158. Aumentato di 54 posti letto anche il numero dei ricoverati in altri reparti. In questo momento sono 94 le persone che necessitano dei respiratori, ma la nota positiva è che 64 persone sono state dimesse. Il numero complessivo dei contagi in Slovenia sale così a 39 mila 408, con 436 persone che hanno perso la vita. I casi attivi attualmente sono invece 23 mila 417.
L’indice riproduttivo dei contagi R è in diminuzione, questo dato è incoraggiante, ha spiegato il portavoce del governo, Jelko Kacin, precisando che la situazione resterà seria per almeno un mese. Questo dato indica che le persone infette contagiano meno persone. In questo momento ci sono dei forti focolai nel paese. Se saremo in grado di rispettare le misure in vigore forse i festeggiamenti natalizie e di Capodanno potranno trascorrere in un clima più rilassato, ha detto Kacin.
Il coordinatore per i posti letto per l’emergenza Covid19 del Ministero della Sanità, Robert Carotta, ha spiegato che per il momento ci non ci sono problemi di sovraffollamento negli enti ospedalieri nazionali, ma il problema è rappresentato dalla mancanza di quadri qualificati. Ieri i posti letto occupati sono stati mille: questo è un problema che affrontano anche i paesi vicini, dice Carotta.
Il sistema sanitario è stato in grado di adattarsi alla situazione, lo ha precisato il Ministro della Sanità, Tomaž Gantar. Il numero dei futuri pazienti potrebbe aumentare nelle prossime settimane, ha aggiunto, affermando che guarderà con ottimismo la situazione nel momento in cui il numero giornaliero delle persone dimesse sarà superiore a quelle ospedalizzate. In questo momento è di fondamentale importanza mantenere l’attuale numero di operatori sanitari e introdurre i test veloci di positività, ha sottolineato il Ministro. I ventilatori polmonari a disposizione erano pochi, come anche i posti letto in terapia intensiva, ma il problema principale è rappresentato dalla mancanza del personale in grado di utilizzarli, ha aggiunto. Il Ministro ha poi valutato come molto positiva la proposta di effettuare test di massa sulla popolazione. Questo approccio andrebbe applicato soprattutto alle persone che occupano posti di lavoro a rischio.
Dionizij Botter