“Il deputato della minoranza italiana Felice Žiža non ha tradito la realtà storica secondo cui degli italiani non ci si può fidare. Anche oggi ha votato in contrasto con l’accordo firmato con il governo”. Questa la considerazione del leader del partito nazionale Zmago Jelinčič fatta circolare in rete. Il cinguettio è arrivato poco dopo la bocciatura del provvedimento che avrebbe consentito ai poliziotti di comminare sanzioni che sarebbero andate da 500 a 1000 euro per ingiurie e comportamento inadeguato. La norma voluta dal centrodestra sarebbe dovuta servire per far fronte ad una serie di eccessi verbali che sono andati in scena negli ultimi mesi nei confronti della leadership politica. Per il centrosinistra la nuova disposizione non era altro che un modo per chiudere la bocca ai cittadini e metteva a repentaglio la libertà di parola.

Alla fine, la norma non è stata approvata: 43 deputati favorevoli, 44 quelli contrari. Alla prova dei fatti l'astensione di Žiža è stata assolutamente ininfluente, visto che anche con il suo voto favorevole il provvedimento sarebbe stato comunque bocciato. I deputati delle minoranze non fanno parte della coalizione di governo, ma hanno stipulato un accordo di collaborazione con l'esecutivo. Non è la prima volta che Žiža non vota con con il governo. Proprio recentemente aveva appoggiato la riforma, promossa dal centrosinistra, delle norme che regolano l'iscrizione degli studenti stranieri nelle università. L’intento era quello di cancellare i pesanti obblighi finanziari secondo cui gli studenti devono avere una consistente somma in banca per poter ottenere il permesso di soggiorno.

Immediata la solidarietà a Žiža da parte del presidente della Comunità autogestita costiera, Alberto Scheriani, che ha precisato che i deputati votano secondo coscienza e che queste considerazioni sono lontane dalla realtà dei fatti.

Intanto significativamente sui social sono arrivate più complimenti che critiche a Žiža, mentre non sono mancate pesanti frecciate all'indirizzo di Jelinčič.

Stefano Lusa