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La ministra della Pubblica Amministrazione, Sanja Ajanović Hovnik, ha informato il capo del governo, Robert Golob, di voler fare un passo indietro e rinunciare in modo irrevocabile al suo ruolo ministeriale, per non condizionare la tenuta politica dell'esecutivo. La lettera di dimissioni, secondo alcune indiscrezioni firmata già ieri sera, è stata indirizzata su carta semplice a Golob stesso, rivendicando il suo ruolo come co-fondatrice di Movimento Libertà e come alleata fedele. Tuttavia Ajanović Hovnik ha rassegnato oggi le sue dimissioni irrevocabili, dopo settimane in cui aveva respinto tutte le accuse e rifiutato di piegarsi alla montante pressione politica e dell'opinione pubblica. In particolare, l'opposizione, ma anche alcuni all'interno della maggioranza e del suo stesso partito, chiedeva di rendere conto delle spese di viaggio per una missione di due settimane a New York, dove la ministra andò insieme a una delegazione composta da 4 colleghe e dal marito, e soprattutto di spiegare l'assegnazione di fondi pubblici all'organizzazione non governativa, dove era socia, prima di cedere le quote alla madre. Ajanović Hovnik ha negato le accuse di favoritismi, fino a dichiarare di non essere a conoscenza delle specificità del bando e della Ong vincitrice, ma un documento reso pubblico ieri sera nella trasmissione televisiva Tarča ha portato alla luce le contraddizioni della ormai ex ministra. A nulla, da un punto di vista politico, sono valse le sue scuse.
Per il governo si tratta del terzo ministro che saluta nel giro di pochi giorni. Il Primo ministro informerà la Camera di Stato al ritorno dal vertice europeo in corso in Spagna.
Le reazioni alle dimissioni della ministra sono abbastanza unanimi da parte di tutto l'arco parlamentare politico. Movimento Libertà, il partito che Ajanović Hovnik ha contribuito a fondare, in una nota ha dichiarato che la decisione va rispettata, mentre per gli altri due partiti della maggioranza la scelta è definita come un atto dovuto. Secondo i Socialdemocratici le dimissioni erano la scelta più opportuna, Sinistra prende atto della lettera, ma chiede un chiarimento per trovare una soluzione all'immagine del governo, che esce indebolita. Dall'opposizione denunciano comunque il ritardo di una scelta che che non aveva alternative, secondo il partito conservatore di ispirazione cattolica Nuova Slovenia, mentre il Partito democratico sloveno ha parlato di soluzione logica, senza rinunciare a sottolineare il grave momento di difficoltà che attraversa l'esecutivo. Secondo il partito guidato da Janez Janša, infatti, sono più i ministri che lasciano il governo di quelli che entrano a farvi partre, in riferimento alle fuoriuscite dei giorni scorsi della ministra per l'Agricoltura, Irena Šinko, sfiduciata da Golob stesso, e del ministro per l'Ambiente, Uroš Beržan, che ha rassegnato le dimissioni due giorni fa, anch'egli per divergenze con Golob.
"Non ho altra scelta se non accettare le dimissioni", ha dichiarato il premir In merito alla decisione di lasciare il governo da parte di Ajanović Hovnik, considerata una sua fedelissima, come testimoniato anche nelle parole della lettera di dimissioni,
(ultimo aggiornamento 18:39)
(vaf)