È destinata a far discutere la richiesta dell'Iniziativa civica per il trattamento professionale dei guariti dal Covid, che si è rivolta all'Istituto nazionale di salute pubblica, sollecitando una proroga dello status di guarito da sei a 12 mesi. L'Istituto replica che la protezione dall'infezione da un punto di vista degli esperti dura molto probabilmente nove mesi, ma la decisione sulla validità dello status spetta all'Unione Europea e al governo sloveno.
Secondo i promotori della proposta, i guariti si considerano discriminati rispetto alle persone completamente vaccinate e si richiamano a studi scientifici e dati secondo i quali i primi avrebbero una protezione dal virus più durature ed efficace rispetto ai secondi.
Inoltre, sempre secondo l'Iniziativa i guariti rappresenterebbero un rischio minimo per l'estensione dei contagi e per la pressione sulle strutture ospedaliere in quanto non necessiterebbero di terapie intensive in caso di nuova infezione.
Dall'Istituto nazionale di salute pubblica fanno sapere di non aver ancora ricevuto una richiesta formale e ricordano che lo status limitato a sei mesi è dovuto come detto alle direttive europee e ai decreti del governo sloveno.
Da rilevare che il gruppo consultivo per la campagna vaccinale, guidato dall'infettivologa Bojana Beović ha già discusso su quando consigliare la vaccinazione ai guariti della malattia.
Nelle raccomandazioni per la somministrazione del vaccino sta scritto che molto probabilmente la protezione contro il Covid-19 dura nove mesi; quindi, si consiglia di vaccinarsi entro nove mesi dopo la guarigione ed è sufficiente una sola dose.
L'UE fissa invece il termine in sei mesi. Mateja Logar, a capo del gruppo di esperti per l'emergenza Covid, ha precisato che in tutte le decisioni si tiene conto delle raccomandazioni dell'Unione Europea, che sono oggetto di monitoraggio; un lavoro non semplice in quanto non esistono evidenze circostanziate sul numero delle persone guarite, anche perché alcune ricerche dimostrano che la probabilità di ospedalizzazione di un soggetto guarito dalla malattia è cinque volte superiore rispetto a uno vaccinato. Ricordiamo che nel decreto entrato in vigore il 5 settembre, il governo aveva portato la validità dello status per i guariti da 180 a 240 giorni; in quello successivo, entrato in vigore il 15 settembre, tuttavia, lo status è stato nuovamente ridotto a 180 giorni.
Delio Dessardo