Foto: MMC RTV SLO
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La congiuntura economica favorevole va sfruttata per garantire al paese un robusto ciclo di sviluppo ed evitare che una nuova crisi renda necessari provvedimenti drastici come quelli adottati dopo il crollo economico-finanziario del 2008-2009. Lo ha sottolineato il ministro delle finanze, Mateja Vraničar Erman, a conclusione delle sessioni primaverili, a Washington, della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale. Il ministro ha ricordato che il Fondo ha recentemente corretto all'insù le previsioni di crescita economica per la Slovenia, portandole al 4 percento nel 2018, l'1,5 percento in più delle previsioni di autunno. Dati incoraggianti, ma con un avvertimento; è urgente proseguire con il consolidamento dei conti pubblici e con le riforme strutturali, in modo da arginare gli effetti di una eventale nuova crisi globale. La situazione macroeconomica è stabile, sarà però possibile mantenerla costante, a medio e lungo termine, soltanto attraverso le riforme indicate, accompagnate da una adeguata competitività sui mercati internazionali. A Washington il ministro ha illustrato anche l'andamento del processo di privatizzazione, in primo luogo della Nova Ljubljanska Banka, con le difficoltà rappresentate dalle cause intentate dai tribunali croati, riguardanti i trasferimenti dei depositi in valuta dei risparmiatori della vecchia Ljubljanska Banka e che rappresentano, ha evidenziato il ministro, una violazione delle norme comunitarie, del diritto internazionale e dell'assetto giuridico-costituzionale della Slovenia. Cause che, in questo momento, rendono eccessivamente rischiosa la vendita della NLB; per tale motivo Lubiana ha chiesto alla commissione europea una modifica degli impegni assunti a suo tempo in cambio del nullaosta di Bruxelles agli aiuti statali per il salvataggio dell'istituto di credito.