Davanti al Ministero del Lavoro, la famiglia, gli affari sociali e le pari opportunità, oggi sventola una bandiera arcobaleno. In conformità con le modiche al Codice di famiglia infatti, il matrimonio non è più solo un'unione tra un uomo ed una donna, ma un'unione tra due persone, a prescindere dal sesso; lo stesso vale per la convivenza domestica a lungo termine. Inoltre, le modifiche al Codice di famiglia consentono ai due partner, quindi anche dello stesso sesso, di adottare congiuntamente un bambino alle stesse condizioni di due coniugi eterosessuali. Le modifiche fanno seguito a una decisione della Corte Costituzionale pubblicata a luglio scorso, secondo la quale le precedenti disposizioni in materia erano incostituzionali.
Da oggi in poi quindi, due partner dello stesso sesso sono equiparati a coppie eterosessuali sia nel matrimonio che nella convivenza e in tutte le conseguenze legali del Codice di famiglia e in altri ambiti legali, comprese le condizioni per l'adozione di un bambino.
Inoltre, le modifiche al Codice di famiglia determinano anche le modalità di conversione delle attuali unioni di fatto in matrimonio. Un'unione di fatto può essere convertita in matrimonio se i due partner, entro 6 mesi dall'entrata in vigore delle modifiche al Codice di famiglia dichiarano davanti ad un ufficiale dell'anagrafe di voler convertire la loro unione di fatto in matrimonio.
E. P.