Il problema dell'approvvigionamento idrico della costa, ma anche del Carso, è diventato di stretta attualità dopo l'incidente ferroviario di fine giugno nei pressi di Cristoglie (Hrastovlje), con lo sversamento nel terreno di circa 9 mila litri di kerosene e conseguente rischio di inquinamento delle falde acquifere che riforniscono l'Acquedotto del Risano. Si mossero da subito i sindaci dei quattro comuni costieri e i responsabili dell'acquedotto chiedendo l'intervento dello stato e soluzioni urgenti per risolvere l'annoso problema della fornitura idrica della regione, per assicurare fonti alternative e supplementari.
Si costitui il tavolo tecnico di lavoro presieduto dal direttore del Dipartimento per le acque del Ministero dell'ambiente Tomaž Prohinar che è tornato a riunirsi a Lubiana alla presenza degli 11 sindaci della zona del Litorale e del Carso, dei direttori degli acquedotti del Risano e di Sesana e del direttore della municipalizzata di Villa del Nevoso (Ilirska Bistrica). Il gruppo di lavoro, in accordo con i comuni, ha fissato, per i prossimi giorni, una nuova riunione ristretta tra i rappresentanti degli acquedotti pubblici, che entro l'inizio di settembre dovranno, assieme ai rappresentanti delle municipalità, studiare la documentazione esistente e individuare soluzioni possibili e soprattutto valide per il territorio. Anche i primi cittadini saranno chiamati ad esprimersi in merito alla variante scelta prima della pubblicazione del bando di concorso per lo studio di fattibilità e l'analisi costi benefici, per le soluzioni che verranno individuate.
Intanto restano in vigore nei quattro comuni costieri le misure preventive di razionalizzazione nell'utilizzo dell'acqua potabile dalla rete idrica, per limitare i consumi ed evitare riduzioni forzate in caso di inquinamento delle falde dell'Acquedotto del Risano; l'acqua dai rubinetti, al momento, rimane sicura e potabile. (ld)