Mario Fafangel, responsabile del centro per malattie infettive dell'istituto nazionale di salute pubblica ha spiegato che in seguito all'aumento esponenziale di contagi da coronavirus, gli epidemiologi, esposti ad una enorme mole di lavoro, daranno la priorità alla ricerca dei contatti avuti da persone infette nelle case di riposo, negli istituti per l'assistenza sociale, nelle scuole, nelle strutture sanitarie, come ospedali e poliambulatori e nelle case plurifamiliari. Si è inoltre appellato al senso di responsabilità di quanti sono stati colpiti dalla malattia, affinché' avvertano loro stessi le persone con le quali sono stati a contatto; queste a loro volta devono mantenere un atteggiamento di prudenza, in modo da evitare possibili ulteriori contagi. Non si è trattato di una decisione semplice, ha spiegato Fafangel, si è però scelto di tutelare in primo luogo le fasce più vulnerabili della popolazione, alle quali verrà quindi dedicata la maggiore attenzione. Si pensa, come detto, soprattutto alle case di riposo per anziani e ai centri di assistenza, dove la percentuale di mortalità per Covid 19 è la più alta. Le strutture sanitarie sono fondamentali, senza un loro regolare funzionamento non rimarrebbero soluzioni alternative al "lockdown", ha spiegato Fafangel. Il sistema scolastico, infine, è importante dal punto di vista sociale, per dare la possibilità a bambini e adolescenti di poter essere presenti in aula, senza dover ricorrere alla didattica a distanza. Contatti stretti nelle case plurifamiliari sono invece quelli che spesso generano nuovi contagi, cosi ancora Fafangel che, infine, rinnova l'appello: chi apprende di essere stato a contatto con una persona contagiata, si comporti in modo tale da scongiurare una eventuale trasmissione della malattia; scelga se possibile lo smart working, faccia attenzione all'igiene e utilizzi sempre la mascherina se non in grado di mantenere il distanziamento fisico. Ai primi sintomi sospetti di contagio, chiami il proprio medico e si ponga in autoisolamento.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/Ripresa STA
Foto: MMC RTV SLO/Ripresa STA