La situazione nel carcere di Capodistria è catastrofica, ha esordito il presidente del sindacato di categoria Frančišek Verk, va sanata al più presto, l'auspicio è che possa farlo il nuovo direttore del penitenziario appena verrà nominato. Ricorderemo che l'ex direttore del carcere Dušan Valentinčič, la scorsa settimana, si era assunto tutta la responsabilità dell'accaduto annunciando il proprio pensionamento. I membri del sindacato di polizia penitenziaria, circa una quarantina quelli presenti al mini raduno davanti al carcere, si sono difesi dalle accuse di scarsa efficenza, quali responsabili di errori gravissimi che hanno determinato la fuga dei due detenuti alla fine dello scorso anno. Dimostrare che gli agenti dormivano durante il turno di sorveglianza nottura è impossibile, ha detto Verk, noi respingiamo al mittente ogni accusa. Nessun organo giudiziario, ancora Verk, ad oggi ha emesso un mandato di perquisizione del carcere per trovare gli attrezzi che hanno consentino ai due malviventi di segare le grate di sicurezza alle finestre.
Gli agenti carcerari hanno voluto ribadire la loro posizione già espressa in una lettera aperta nella quale denunciano le precarie condizioni di lavoro e di sicurezza. Questo è un dato di fatto incontrovertibile hanno dichiarato gli agenti Siniša Vukovič e Patrik Arnaut, l'organico è sottodimensionato, i turni massacranti, è impossibile svolgere il proprio lavoro in queste condizioni. Non vogliamo vendicarci di nessuno, chiediamo solo migliori condizioni di lavoro, perchè siamo vittime di questo sistema, ha aggiunto Arnaut. Il sindacato chiede alla ministra della giustizia Andreja Katič, attesa a Capodistria, una riorganizzazione dell'intero sistema carcerario. (ld)