Igor Zorčič, Janja Sluga e Branislav Rajić lasciano ufficialmente il Partito del Centro Moderno; se ne sono andati in quanto, questa la motivazione, è venuto meno il sostegno alla loro visione sul futuro del partito; proseguiranno il cammino politico tra le file dell'opposizione. "Un passo urgente e inevitabile", ha detto Zorčič, "con il presidente, Zdravko Počivalšek, non condividiamo le posizioni sul ruolo del partito nella coalizione, lo stesso vale per le prospettive; a più di un anno dall'arrivo della nuova dirigenza, l'organizzazione dell'SMC è i minimi livelli, oltre un terzo dei comitati locali è senza guida in seguito a dimissioni, degli altri almeno la metà è insoddisfatta di come stanno andando le cose. L'SMC", così ancora Zorčič, "non viene guidato dalla sua sede di riferimento, bensì dal Ministero dell'Economia, da una cerchia ristretta attorno a Počivalšek e avvalendosi di consulenti esterni. Gli altri esponenti di rilievo vengono tenuti fuori dalle decisioni". Assieme a Jurij Lep, che ha lasciato invece il Desus, i tre deputati daranno vita in Parlamento ad un gruppo indipendente; a guidarlo sarà Janja Sluga. Igor Zorčič, lo ricordiamo, è anche presidente della Camera di Stato; a decidere in merito alla sua funzione sarà il Parlamento stesso, ha detto Zorćić. Intanto l'SMC ha provveduto a nominare il nuovo capogruppo al posto di Janja Sluga; si tratta dell'isolano Gregor Perič, quale sostituto è stata scelta Mojca Žnidarič. Tutto sta andando nella direzione che porterà a cercare una nuova maggioranza e a scegliere un nuovo presidente della Camera di Stato, ha detto Perič.
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