Foto: BoBo
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Superare il voto di sfiducia non dovrebbe essere un problema, ma difficilmente sarà risolta anche la questione politica interna alla maggioranza. A margine dell’incontro con i colleghi di Italia e Croazia, ieri a Nova Gorica, Poklukar ha detto di non temere l’appuntamento con i deputati. Due i temi centrali: la nomina del capo della polizia, Senad Jušić, nella quale anche il tribunale amministrativo aveva trovato delle irregolarità. E la gestione a dir poco sconsiderata del Centro per la sicurezza e la protezione, che secondo l’opposizione era ed è abbandonato a sé stesso. Con ripercussioni di scarsa sicurezza nelle aree dove sono presenti le comunità rom, tema delicato e di grande disagio per i conservatori di Nuova Slovenia. Ma la lista dei temi dell’interpellanza è lunga, e spazia dai problemi di personale all’interno della polizia alla gestione antieconomica dei fondi pubblici, con l’ultima diatriba relativa all’acquisto di un elicottero per l’assistenza medica d'urgenza senza le necessarie specifiche. Se questi sono i temi politici sui quali il ministro dovrà fare chiarezza, i numeri parlano chiaro. In Camera di Stato l’opposizione si ferma a 35 voti, per la sfiducia ne servono 46, e l’accordo di coalizione prevede che in questi casi non si possa votare con l’opposizione. La palla è quindi nel campo dei due alleati di Movimento Libertà, Sinistra e Socialdemocratici, che non hanno ancora reso noto come si esprimeranno, anche se con ogni probabilità si asterranno. Perché le dimissioni di Jušić, la settimana scorsa, hanno arginato solo uno dei problemi denunciati nell’interpellanza, per questo Poklukar è atteso da domande scomode anche dai partner di coalizione. Non basterà quindi superare indenne il voto di oggi, per proseguire fino a fine legislatura serve ben altro.

Valerio Fabbri