In Slovenia scade a mezzanotte il periodo di lockdown avviato il primo aprile. Domani riapriranno asili e scuole. Le medie funzioneranno secondo il modello C, vale a dire mezza classe in aula e mezza a dal computer di casa. Riapriranno alcune attività commerciali - officine meccaniche e parrucchieri - impianti sciistici, ma anche istituzioni culturali come musei, gallerie e biblioteche. Delusi i gestori di bar e ristoranti che speravano di poter servire i clienti almeno all'aperto. Dovranno aspettare ancora. Restano le limitazioni previste per il transito tra le regioni. Viene revocato invece il coprifuoco notturno durato per ben sei mesi.
L'ultimo aggiornamento giornaliero sui dati Covid parla di 548 positivi, il 19 per cento delle persone testate. Sette i decessi. Le persone ricoverate nei reparti coronavirus sono 615 di cui 139 in terapia intensiva. Secondo gli esperti il lockdown ha sortito gli effetti sperati raddrizzando la curva dei contagi che nelle ultime settimane era stata costantemente rivolta verso l'alto.
Sarà anche più facile entrare in Slovenia da domani. intanto dovrebbero venir tolte le barriere ai valichi di seconda categoria. Si entra con certificato test PCR negativo non più vecchio di 48 ore, o con un certificato test Covid positivo vecchio almeno 21 giorni ma non oltre sei mesi. Vale come pass anche l'attestato di vaccinazione: almeno sette giorni dopo aver assunto la seconda dose Pfitzer-BioNTech, 14 giorni dal richiamo effettuato col vaccino Moderna o almeno 21 giorni dalla somministrazione del siero AstraZeneca.
Alcune categorie sono esentate dal test. Oltre a autostrasportatori, diplomatici, persone in transito, l'agevolazione vale per i proprietari di terreni lungo il confine, alunni e minori al seguito di persona adulta che non hanno compiuto i 15 anni d'età. Eccezionalmente possono esibire certificato di test - sia PCR che antigenico - non più vecchio di sette giorni lavoratori transfrontalieri, alunni e studenti di età superiore ai 15 anni e loro accompagnatori. La disposizione vale anche per chi deve avvalersi di un servizio medico in Slovenia, chi deve assistere persone bisognose e - questa è una novità dell'ultima ora - a poter entrare in Slovenia con test PCR o rapido non più vecchio di una settimana saranno anche gli addetti che devono compiere un servizio oltreconfine. Quest'ultimi devono disporre di una dichiarazione firmata attestante che il beneficiario rientrerà in Italia entro 5 giorni. Un'eccezione che favorirà il lavoro delle aziende operanti a cavallo del confine e che è stata aggiunta dal governo di Lubiana su sollecitazione dell'Unione Regionale Economica Slovena, l'associazione degli imprenditori della minoranza slovena in Italia. (a.c.)
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