"Il gruppo consultivo di esperti per l'emergenza Covid, resta favorevole ad una chiusura completa, ma in qualche modo è stato fatto capire che questa opzione era fuori discussione". Mateja Logar, a capo della squadra, ha spiegato a TV Slovenia che sfortunatamente tutti gli avvertimenti, tutti i consigli, l'obbligo delle condizioni GVT non hanno avuto l'effetto sperato e le conseguenze sono oggi ben visibili.
"Abbiamo un numero record di contagi giornalieri e la proiezione dell'Istituto Jožef Stefan mostra che le capacità nelle unità di terapia intensiva saranno presto riempite. A quel punto, l'aiuto necessario dovrà essere portato possibilmente negli ospedali all'estero, oppure i medici dovranno decidere chi sarà collegato al ventilatore e chi ne rimarrà sprovvisto. Esattamente come è successo a Bergamo l'anno scorso", ha avvertito Mateja Logar. "All'ultima riunione il gruppo di esperti ha naturalmente discusso anche della possibilità di chiusura del paese. Il parere emerso è che dovrebbe trattarsi di un lockdown totale, come a marzo ed aprile dello scorso anno. Non chiudendo soltanto singoli segmenti, perché non funziona come una chiusura completa. Naturalmente questa opzione deve essere accettata dal governo, si tratta di una decisione che spetta all'esecutivo non al gruppo di esperti", sottolinea ancora Mateja Logar. "D’altro canto, le persone che hanno agito in modo responsabile, che sono state vaccinate, che seguono tutte le misure, vengono ulteriormente punite in questo modo, mentre chi non segue e non rispetta i provvedimenti anti-Covid, non lo farà nemmeno con un lockdown, e qui c'è un'alta probabilità che i contagi si diffondano ancora proprio a causa di questi soggetti. La situazione in cui ci troviamo", avverte infine Mateja Logar, "è la conseguenza dell'atteggiamento ostile nei confronti della vaccinazione e delle misure protettive. Un'epidemia non è solo un problema di salute, è un problema della società nel suo insieme".
Delio Dessardo