La Polizia di Nova Gorica negli ultimi mesi ha indetto un’indagine circa le circostanze che hanno causato gli incendi verificati durante il mese di luglio nell’area del Carso goriziano. Hanno scritto che “sulla base delle informazioni raccolte, delle visite ai luoghi dell'incendio, della verifica delle informazioni, del lavoro tecnico operativo e forense svolto e delle prove acquisite in relazione alla determinazione della causa dell'incendio, non è stato confermato il sospetto che sia stato commesso un reato intenzionale perseguibile o che gli incendi siano stati provocati volontariamente”.
L’incendio che è scoppiato tra il 15 e il 30 luglio è stato il più grande e peggiore nella storia della Slovenia. Secondo la Commissione statale per la valutazione dei danni dopo disastri naturali, essi ammontano a un valore di quasi 27milioni di euro. In quel periodo, più di 20mila persone hanno combattuto le fiamme, tra cui vigili del fuoco professionisti e volontari provenienti da tutto il Paese, membri dell’esercito, guardie forestali, agenti della polizia, membri delle unità della Croce Rossa, dell’unità statale per la protezione contro gli ordigni inesplosi e delle squadre di soccorso medico di emergenza.
Gli investigatori di Nova Gorica hanno svolto tutte le attività d’indagine per svariati mesi, e hanno informato le autorità competenti, tra cui l’ufficio del procuratore distrettuale, il quale ha diretto i procedimenti preliminari, con una relazione scritta su tutti i risultati ottenuti.
B.Ž.