Movimento Libertà ha deciso di riunirsi in Congresso nel giorno del silenzio elettorale per il ballottaggio presidenziale, una scelta inconsueta che il partito ha motivato con la necessità di concentrarsi sul voto nei territori in vista delle elezioni comuniali in programma il 20 novembre.
E in effetti per un movimento nato pochi mesi fa, forte anche del 34.5% raccolto alle elezioni politiche di aprile, è necessario e fondamentale strutturare e radicare la propria presenza sul territorio. Anche per questo nell'agenda dei lavori, una parte dei quali era chiusa al pubblico, è stata certificata l'annunciata integrazione dei movimenti di due ex premier e attuali ministri del governo Golob, la Lista Marjan Šarec del ministro della Difesa e il Partito di Alenka Bratušek, titolare delle Infrastrutture, presenti in prima fila insieme a gran parte dell'esecutivo. Molti membri di queste ormai due ex formazioni politiche, infatti, sono stati eletti negli organi di partito di Movimento Libertà, sancendo così la fine di un percorso annunciato poche settimane dopo le elezioni.
Nel discorso di apertura il leader del movimento e capo dell'esecutivo, Robert Golob, ha voluto ribadire con orgoglio il lavoro svolto in questi sei mesi di governo. Fra le principali conquiste il premier ha sottolineato il ritorno al dialogo nella società civile dopo il periodo di divisioni che ha caratterizzato il governo Janša, accusato anche di aver smantellato lo stato sociale e svuotato le casse pubbliche. Ma lo sguardo ora è rivolto verso il futuro, sia in vista delle elezioni comunali, sia in vista delle sfide che il governo deve affrontare il prossima anno quando verranno introdotte, ha detto ancora Golob, riforme attese per 30 anni accompagnate da politiche di investimento che daranno nuovo slancio al paese.
Valerio Fabbri