Foto: BoBo
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La deputata dell'opposizione Vida Čadonič Špelič ha messo in evidenza la crescente violenza nel sud-est della Slovenia, associandola alla comunità Rom e criticando le politiche sociali attuali. Golob ha risposto ricordando che le difficoltà legate alla comunità Rom non sono iniziate la scorsa estate, ma quattro anni fa. Ha sottolineato l'importanza di distinguere tra questioni di sicurezza e integrazione sociale, quest'ultima una tematica che si trascina da secoli. Il premier, comunque, ha riconosciuto che la situazione in alcune aree è peggiorata, ma ha rifiutato l'idea di criminalizzare l'intera comunità Rom. Ha inoltre avvertito dei pericoli derivanti dall'incitamento all'odio verso i Rom, menzionando episodi di attacchi contro bambini Rom da parte di genitori sloveni. Golob ha poi evidenziato l'introduzione di docenti di supporto agli alunni Rom nelle scuole come un'iniziativa chiave per favorire l'integrazione. Ha inoltre chiesto sanzioni più severe per chi commette atti di violenza contro pubblici ufficiali.

Jelka Godec, capogruppo dell'SDS, ha accusato Golob di fare affermazioni fuorvianti riguardo alla ricostruzione post-alluvione e alla riforma sanitaria. Golob ha spiegato che i ritardi nella ricostruzione sono dovuti alla preferenza dei cittadini per i risarcimenti anziché per nuove abitazioni. Il Premier ha difeso la riforma sanitaria, sottolineando che è in fase di attuazione e che si avvicina il momento dell'approvazione della separazione tra sanità pubblica e privata. "Questo è qualcosa a cui la maggior parte dei sostenitori dell'opposizione si oppone decisamente. Noi diremo basta - ha sottolineato Golob. Godec ha inoltre criticato la gestione della nomina del commissario europeo, ma Golob ha rigettato le accuse, affermando che il processo è stato svolto correttamente e che il candidato, Tomaž Vesel, si è ritirato volontariamente.

Il deputato dell'NSI Jožef Horvat ha espresso preoccupazioni riguardo al peggioramento delle condizioni per i lavoratori autonomi, criticando il governo per la mancanza di una riforma fiscale completa. Horvat ha sottolineato il rischio di esclusione per circa 15.000 piccoli imprenditori a causa della proposta di ridurre il limite di ricavi annuali da 100.000 a 60.000 euro, con un potenziale incremento fiscale di circa 12 milioni di euro. Secondo Horvat, tale modifica potrebbe compromettere la competitività del Paese. In risposta, il premier Golob ha contestato tali affermazioni, evidenziando la crescita economica della Slovenia e tassi di disoccupazione più favorevoli rispetto a Germania e Austria, dichiarando che la situazione per i "lavoratori autonomi" con ricavi fino a 60.000 euro rimarrà invariata.

Infine, la deputata del Movimento Libertà, Nataša Avšič Bogovič, ha chiesto chiarimenti sul funzionamento del sesto blocco della centrale termoelettrica di Šoštanj (Teš), evidenziando le difficoltà e le critiche affrontate dal progetto. Golob ha dichiarato che, a causa di dati falsificati dal 2008 e della crisi energetica in Europa, Teš non può operare come in passato e rischiava perdite superiori a 250 milioni di euro all'anno. Ha infine assicurato che, nonostante la ristrutturazione prevista prima del 2033, non ci saranno posti di lavoro a rischio e che si creeranno nuove opportunità lavorative nella regione.

Corrado Cimador