Il premier, Robert Golob, è convinto che i pazienti non si meritano di vivere nell'incertezza e nell'agonia che lo sciopero dei medici e dei dentisti ha creato nel sistema sanitario pubblico. Golob ha affermato di aver incontrato diverse volte nelle scorse settimane i rappresentanti degli impiegati nel settore sanitario, i direttori degli ospedali pubblici e, nell'ultima settimana ha avuto due incontri anche con la direzione del Sindacato dei medici e dei dentisti. "Nonostante io, in qualche modo, possa capire la lotta dei medici per la loro situazione finanziaria, ritengo sia completamente inaccettabile farlo a scapito dei pazienti", ha sottolineato. Il capo del governo ha anche ringraziato la maggior parte degli impiegati nella sanità che, nonostante lo sciopero, in silenzio rendono possibile che il sistema sanitario funzioni ancora. "Sono dispiaciuto che, a causa delle attività dei loro colleghi, la loro reputazione tra la popolazione sia stata danneggiata", ha affermato il premier.
Golob ha detto ancora di aver espresso chiaramente durante una riunione con la direzione del Sindacato Fides la sua aspettativa che la prossima settimana i negoziati su un nuovo contratto collettivo per l'intero settore sanitario vengano intensificati. "Solo durante i negoziati possiamo affrontare tutte le questioni aperte", ha precisato.
La presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, ha intanto invitato la categoria a sospendere temporaneamente la vertenza e il Governo ad accelerare il processo di riforma del sistema salariale. La situazione, ha detto Pirc Musar, sta pesando sulle spalle dei pazienti, sempre più insoddisfatti e si rivolgono anche al suo ufficio con situazioni davvero difficili e pesanti. Da una parte, ha ribadito, lo sciopero è un diritto legittimo, dall'altra invece non deve interferire sul diritto costituzionale dei pazienti a ricevere cure mediche adeguate.
Pronta la risposta del Fides: lo sciopero è un diritto costituzionale, è legale, legittimo e non viola nessuna normativa, ha affermato il Sindacato, invitando la presidente a informarsi meglio sulla situazione nel settore sanitario, parlando anche con i medici, non solo con il premier Golob, che recentemente ha minacciato due volte il Sindacato con una serie di ritorsioni.
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