Nove i nominativi presentati dal premier per ricoprire altrettanti ministeri, tra i quali tre nuovi, che si sono aggiunti a quelli già esistenti in seguito all'applicazione della legge che prevede una revisione dell'attuale assetto di Governo. I ministri dimissionari Papič e Kumer sono stati proposti per assumere la guida rispettivamente del ministero dell'Istruzione superiore, della Scienza e dell'Innovazione e del ministero dell'Ambiente, del Clima e dell'Energia. Candidato a guidare il neo ministero per un Futuro solidale è, invece, l'attuale segretario di Stato al ministero del Lavoro Simon Maljevac, in quota Sinistra.
Nella lista dei candidati ministeriali compaiono quattro ministri che sono stati licenziati quando la legge è entrata in vigore, poichè si sono rese necessarie modifiche agli ambiti di interesse dei loro dicasteri. Per il ministero dell'Economia, del Turismo e dello Sport viene riproposto Matjaž Han, per il ministero delle Risorse naturali e del Territorio Uroš Brežan, per il Ministero della Trasformazione Digitale Emilija Stojmenova Duh e per il Ministero della Coesione e dello Sviluppo Regionale Aleksander Jevšek. Alla guida del Ministero per le Infrastrutture presentato il nome di Alenka Bratušek, mentre per quello dell'Istruzione, quello di Darja Felda.
Assente per ora dalla lista dei candidati ministri il nominativo di chi sarà chiamato a sostituire Tatjana Bobnar, che lo scorso mese ha lasciato la guida del ministero dell’Interno per divergenze con il premier. Temporaneamente questo è stato preso in mano dalla ministra della Pubblica amministrazione, Sanja Ajanović Hovnik. Il primo ministro Golob ha ancora due mesi tempo di proporre un candidato a rivestire questo importante ruolo.
Barbara Costamagna