Il gruppo parlamentare SDS ha inoltrato la proposta di referendum sulle modifiche alla legge sul governo, che impedisce al probabile futuro mandatario, Robert Golob, di formare l'esecutivo come aveva programmato. La data prefissata da Golob, il 3 giugno, però non slitta: "Prenderemo una strada diversa, ma saremo veloci come previsto", ha detto il futuro mandatario. "Non perderemo neanche un giorno, nonostante la creatività della nostra opposizione così costruttiva", ha aggiunto. Il nuovo governo sarà formato - temporaneamente - in base alla legge in vigore; quindi, con 14 ministeri e tre uffici governativi guidati da ministri senza portafoglio invece di 19 ministeri ed un solo ufficio governativo, come previsto, ha precisato Golob.
Luka Mesec, coordinatore della Sinistra, che doveva prendere le redini del futuro nuovo dicastero per un Futuro solidale, guiderà temporaneamente il Ministero del Lavoro, Bojan Kumer - SD - invece di presiedere il nuovo Ministero per il Clima e l'energia, passerà all'Infrastruttura, e Igor Papič, dalle file del Movimento Libertà, diventerà ministro dell'Istruzione, invece di guidare il nuovo Ministero per l'Istruzione superiore, la scienza, le innovazioni e la digitalizzazione.
Golob ha inoltre annunciato che i candidati ministri rimasti senza portafoglio, ovvero Alenka Bratušek, Amalija Žakelj e Simon Maljevac, ricopriranno il ruolo di segretari di Stato presso i ministeri già esistenti.
Il futuro nuovo governo potrà essere formato secondo i piani di Golob, con i nuovi ministeri, soltanto dopo un periodo 30 giorni, quando i deputati potranno esprimersi riguardo la proposta di referendum.
Secondo quanto riporta il portale N1, a margine della sessione straordinaria della Camera, i leader dei partiti della futura coalizione, Movimento Libertà, Socialdemocratici e Sinistra hanno affermato che queste mosse dell'SDS preannunciano quanto la loro opposizione sarà effettivamente costruttiva, come affermato dal partito di Janez Janša dopo le elezioni dello scorso 24 aprile.
L'SDS ha inoltrato oggi anche una seconda proposta di referendum consultivo contro la propria legge su RTV Slovenia. Sempre secondo quanto riporta il portale N1, il Partito democratico ha infatti proposto per primo le modifiche alla legge sull'RTV nazionale, proponendo - tra l'altro - anche la sospensione del canone obbligatorio RTV. Secondo la nuova coalizione, la proposta porterebbe l'ente al collasso ed era destinata ad essere bocciata, ora - a causa della proposta di referendum della stessa SDS - la decisione è stata posticipata. "L'obiettivo" del Partito Democratico "è soltanto uno, ovvero distruggere completamente l'RTV nei prossimi mesi", ha commentato Golob.
E. P.