Il diplomatico è già a Lubiana e in giornata sarà al ministero degli esteri. La decisione del governo è legata alla vicenda dell'avvelenamento a Londra dell'ex agente del KGB, Sergej Skripal, e di sua figlia Julia. Dal vertice della coalizione di ieri erano emerse divergenze sull'opportunità di espellere diplomatici russi. Contrari il Desus guidato da Erjavec e i Socialdemocratici di Židan, favorevole al provvedimento invece il Partito del centro moderno del premier dimissionario Cerar. Un invito alla solidarietà con la Gran Bretagna è giunto anche dal Capo dello Stato, Borut Pahor. Oggi il governo ha deciso all'unanimità di non procedere a espulsioni, in quanto si sarebbe trattato di un provvedimento troppo duro, essendo la vicenda ancora poco chiara. Il presidente del Comitato Esteri del Parlamento, Jožef Horvat, ha intanto convocato per il 5 aprile una riunione dell'organismo per discutere eventuali passi da intraprendere e affiancarsi cosi ad altri paesi che hanno deciso ritorsioni contro la Russia. Londra accusa Mosca di essere direttamente responsabile di quanto successo e ha espulso 23 diplomatici russi. Da lunedi altri 26 paesi hanno deciso passi analoghi in segno di solidarietà con il Regno Unito. 60 rappresentanti diplomatici verranno espulsi dagli Stati Uniti, altri 59 da 18 paesi dell'Unione Europea.
Intanto da Vienna arriva la notizia che il governo austriaco non prenderà alcun provvedimento nei confronti di diplomatici russi. "Nessuna espulsione - ha precisato il Ministero degli esteri - nemmeno nel caso si dimostrasse il reale coinvolgimento di Mosca nel caso Skripal".