Aleš Hojs vede l'interpellanza, di cui come ha detto è venuto a conoscenza dai media, come una rivalsa politica da parte dell'opposizione che lo vuole così "trasfigurare ideologicamente". "Non posso essere a conoscenza di ogni singola decisione delle unità amministrative del mio dicastero; e non ero al corrente del concerto di Thompson, che non dovrebbe svolgersi proprio", ha detto Hojs. Ho subito interpellato il funzionario che ha firmato il nulla osta per il concerto e questi ha motivato la decisione basandosi sulle sentenze del Tribunale amministrativo e della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Rammentiamo che il controverso cantante Marko Perković - Thompson in Croazia è diventato popolare nel 1991 allo scoppio della Guerra patriottica con la canzone "Bojna Čavoglave", diventata il simbolo della difesa del paese. Nella canzone vi è il motto utilizzato ai tempi del regime ustascia di Ante Pavelić, "Za Dom Spremni" - Per la Patria pronti - che nella stessa Croazia recentemente ha scatenato una marea di polemiche dopo esser stata sdoganata dall'Alto Tribunale per le infrazioni, secondo il quale la frase non viola l'ordine e la quiete pubblica. Il saluto che simboleggia il nazifascismo e usato dal cantante per i socialdemocratici è inconcepibile. Il concerto di Thompson era già stato sospeso nel 2017 dalla locale Unità amministrativa e la recente disposizione del Ministero degli Interni di annullare tale ordinanza ha spinto la leader dei socialdemocratici, Tanja Fajon, a promuovere una mozione di sfiducia nei confronti del Ministro degli interni Hojs, la stessa è motiva anche dall'esonero del direttore dell'Ufficio investigativo nazionale, Darko Muženič. La faccenda del concerto ha indignato anche i restanti partiti dell'opposizione, come pure la stessa maggioranza di centro destra.
Corrado Cimador