Com'era prevedibile, non è passata la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro degli interni. 44 a favore dell'esonero del Ministro: quelli dei partiti della coalizione di centro sinistra, mentre 37 quelli contrari, ovvero SDS, Nuova Slovenia, SMC. La mozione è stata appoggiata dal deputato dei Pensionati, Deus, Ivan Hršak, mentre il collega Robert Polnar si è astenuto, restanti due parlamentari invece erano assenti durante il voto. Assenti invece i deputati del Partito Nazionale e delle minoranze.
Il Ministro Hojs era stato accusato principalmente di aver politicizzato l'attività delle forze di polizia e di uso improprio della forza contro manifestanti soprattutto durante le manifestazioni del 5 d'ottobre. Intervenuto a termine della seduta, Hojs ha annunciato che entro la fine del mandato verrà inoltrata in procedura parlamentare la proposta di legge sui poteri della polizia, il testo sarebbe praticamente già armonizzato tra le parti coinvolte. L'opinine pubblica durante il dibattito - ha detto Hojs- ha avuto modo di vedere come sembrerebbe un governo formato dai partiti del Kul, che sarebbero formazioni politiche portatrici di: "diffamazione, bugie, esclusione e proteste violente".
Saranno gli elettori a decidere, sempre Hojs: "se vale la pena appoggiare questa opzione oppure l'attuale governo che lavora per il bene dei cittadini". Hojs ha poi ribadito come le 17 ore di dibattito non erano assolutamente necessarie. La prima mozione affrontata dal Ministro è stata quella del 18 settembre del 2020 dove 38 deputati votarono per il suo esonero, mentre 43 contro.
Dionizij Botter