Quattro partiti di opposizione, Lista Šarec, Socialdemocratici, Sinistra e partito Alenka Bratušek hanno inoltrato la richiesta di riunioni urgenti dei Comitati parlamentari agli esteri e per gli affari europei per le posizioni assunte nelle ultime settimane del capo del governo. Quanto espresso da Janez Janša, dicono, è in contrasto con la strategia slovena in politica estera e intacca l'immagine del paese. Si fa riferimento sia alla lettera inviata dal premier ai vertici delle istituzioni europee che a quanto scritto su Twitter in relazione al voto presidenziale negli Stati Uniti. L'invito a sollecitare una riunione urgente dei due comitati è stato trasmesso ai partiti che, assieme all'SDS, compongono l'attuale coalizione di governo: Nuova Slovenia, partito del centro moderno e Desus. Nik Prebil, della Lista Šarec ha detto di sperare in un sostegno all'iniziativa parlamentare, tenuto conto che pure all'interno della maggioranza hanno preso le distanze dalle posizioni del premier, definite quanto meno inopportune. Secondo Prebil, Janša vuole distogliere l'attenzione da quella che ha giudicato "catastrofica situazione sul fronte Covid in Slovenia".
I partiti dell'opposizione chiedono inoltre che il sesto maxipacchetto di provvedimenti anticovid venga esaminato non soltanto dal preposto comitato, quello alle Finanze, ma da altri tre organismi parlamentari: istruzione, lavoro e giustizia. Ritengono infatti che il documento preveda interventi non direttamente legati o che non hanno niente a che vedere con la pandemia di coronavirus. Il Comitato Finanze esaminerà lunedì prossimo il pacchetto di provvedimenti anticovid, mercoledì seguirà la sessione straordinaria della Camera di Stato.
Delio Dessardo