I Democratici hanno reso noto solo ieri di essere riusciti a raccogliere le firme necessarie per indire tre referendum inerenti la riorganizzazione del governo, le modifiche alla legge sulla Radio e Televisione pubblica slovena e sull’assistenza a lungo termine nelle strutture residenziali per gli anziani.
La raccolta delle firme per la convocazione dei referendum legislativi è iniziata il primo settembre, ma il partito ha scelto di rivelare il raggiungimento o meno del numero di sottoscrizioni necessarie, pari ad un minimo di 40 mila, solo ieri. Il presidente del partito, Janez Janša, ha annunciato già in mattinata su Twitter di aver presentato un totale di 157.138 firme verificate. Il maggior numero di queste è stato raccolto per la proposta referendaria sulla RTV Slovenia, ovvero 52.669. 52.280 cittadini hanno appoggiato, invece, la convocazione del referendum sulle modifiche alla legge sul governo e 52.182 quello contro l'abolizione della lunga degenza. Annunciando il numero di firme raccolte, Janša ha aggiunto che questo è "di gran lunga il più grande sostegno alla democrazia diretta finora mai ottenuto nel paese".
Il raggiungimento di questo risultato è stato poi ufficializzato dal deputato del SDS Branko Grims, che ringraziando coloro che hanno deciso di appoggiare questa iniziativa ha parlato di un successo senza precedenti, che secondo lui rappresenta “un punto di svolta per la politica slovena”.
Secondo la normativa referendaria, dalla data della convocazione del referendum al giorno delle votazioni devono intercorrere non meno di trenta giorni e non più di un anno. La determinazione del giorno di votazione viene fatta dalla Camera di stato con la maggioranza dei due terzi dei deputati presenti. Allo stato attuale la data più probabile sembra poter essere il 13 novembre, in concomitanza con il secondo turno delle elezioni presidenziali.
Barbara Costamagna