Ksenija Dobrila dell'Unione economica e culturale slovena e Walter Bandelj della Confederazione delle organizzazioni slovene in Italia hanno fatto il punto sulla situazione della comunità nazionale, sottolineando l'importanza della restituzione del Narodni dom - il palazzo già sede delle associazioni slovene di Trieste incendiato dai nazionalisti italiani nel 1920. L'anno prossimo dunque ricorrerà il centenario della distruzione del Narodni dom e Pahor è stato invitato a prendere parte alla commemorazione che allora si terra'. Invito che il presidente sloveno, Borut Pahor, ha accolto con piacere rimarcando che resta ferma la sua volontà di avere buoni rapporti con la vicina Italia. Pahor si è espresso anche sulle pattuglie miste al confine italo-sloveno: "Una decisione positiva", scrive in un comunicato, anche se "la frontiera deve rimanere aperta a beneficio dei popoli e dei Paesi confinanti".
Sulle proposte che giungono dall'Italia di innalzare al confine barriere fisiche, mettendo addirittura del filo spinato, è intervenuto il consigliere regionale del FVG, Igor Gabrovec di Slovenska skupnost. "L'ipotesi appare piuttosto folle e probabilmente anche difficilmente realizzabile. Spero quindi si tratti di dichiarazioni affrettate o fraintese, frutto più della superficialità che di un progetto complessivo", dice Gabrovec. "Tutti noi, sloveni e italiani che abitiamo lungo il confine, ricordiamo anche troppo bene il peso, soprattutto psicologico, rappresentato dal confine", aggiunge. Il ruolo delle pattuglie miste tra la polizia italiana e quella slovena è - secondo il consigliere FVG - quello di "garantire maggiore sicurezza a tutti i cittadini e il rispetto degli impegni europei, contribuendo nel contempo alla crescita della reciproca fiducia tra i due stati confinanti. Sono certo quindi - ha concluso - che continueremo sulla strada di una fattiva e responsabile collaborazione politico-istituzionale, volta allo sviluppo di tutto il territorio transfrontaliero".
E. P.