Come annunciato la scorsa settimana da Jakob Počivavšek, a capo di uno dei gruppi negoziali sindacali che hanno sollecitato il confronto, si vogliono illustrare alla controparte richieste e aspettative. Tra queste, l'innalzamento di sei categorie salariali di tutti i posti di lavoro, con la cancellazione per tutti i dipendenti pubblici delle limitazioni imposte al tetto massimo raggiungibile con gli avanzamenti di carriera. Un'altra richiesta riguarda l'adeguamento automatico all'inflazione del valore delle categorie salariali; inoltre portare il valore della categoria base all'ammontare del salario minimo. Rivendicazioni che sono state avanzate all'indomani delle informazioni, ancora ufficiose, secondo le quali sarebbe stato raggiunto un accordo che prevede l'aumento delle retribuzioni per la maggior parte dei medici, pari a sei categorie, in alcuni casi anche sette. Il governo non ha ancora confermato l'intesa, alla riunione di giovedì scorso si è limitato a integrare le direttrici negoziali. Informazioni ufficiali sul loro contenuto non sono disponibili, né da parte del sindacato medici Fides, né dal governo; si attende infatti la conclusione formale dei negoziati. Intanto però, si sono mosse le altre sigle sindacali, alcune hanno anche minacciato lo sciopero, per rivendicare aumenti salariali, sulla falsariga di quanto sarebbe stato ottenuto dai medici. Questa settimana si saprà se a marzo ci sarà lo sciopero nella scuola. Il comitato generale del sindacato educazione, istruzione, scienza e cultura, ha deciso all’unanimità la scorsa settimana di procedere alla verifica del parere degli iscritti, che dovranno quindi esprimersi se concordano o meno con l'agitazione. Se la maggioranza dirà di sì la protesta inizierà il 9 marzo. Verrà revocata qualora si arrivasse ad un compromesso con il governo sulle richieste sindacali. Previsto invece per il 16 febbraio lo sciopero indetto dai sindacati rappresentativi dei comparti sanità, assistenza sanitaria e tutela sociale. Sindacati delusi dell'offerta arrivata dalla controparte, chiedono un aumento dei salari paragonabile a quello per i medici.
Delio Dessardo