Nel suo discorso, Židan ha sottolineato che la cappella è più che un luogo di pietà e simbolo della profonda amicizia tra i popoli russo e sloveno; è anche parte del nostro impegno, morale e civile, per garantire alle future generazioni una vita sicura e di pace.
"La cappella russa", cosi Židan, "porta un monito e un messaggio storico di grandissimo valore da parte delle generazioni vissute prima di noi, che si sono rese conto di quanto la pace sia fragile e preziosa e dell’assurdità delle sofferenze arrecate dai conflitti. Dobbiamo trarne il dovuto insegnamento per garantire un futuro migliore", ha detto ancora Židan. "Oggi il mondo cambia con una velocità indescrivibile e ci confrontiamo con molte incognite per quanto riguarda il futuro", ha avvertito. "Fenomeni transnazionali influiscono sulla dinamica dei conflitti in varie parti del globo e rappresentano un crescente onere per l'intera comunità internazionale; di conseguenza richiedono di continuo da noi tutti nuove risposte e provvedimenti che siano concertati".
Židan ha poi sottolineato la partnership tra Slovenia e Russia, che poggia le proprie basi su politiche nei campi commerciale, della sicurezza, dello sviluppo e altro. Più di mille i partecipanti alla cerimonia; presenti anche il presidente della Repubblica, Borut Pahor, e il premier, Marjan Šarec. A prendere parte all'evento inoltre una delegazione ufficiale dalla Russia e rappresentanti della Chiesa Ortodossa russa. Tre anni fa, per il centesimo anniversario della cappella, l'ospite d'onore della cerimonia era stato il presidente russo Vladimir Putin, preceduto, l'anno prima, dal premier Medvedev.
Delio Dessardo