Il governo ha destituito cinque membri su nove del consiglio della Clinica Psichiatrica di Lubiana, i quali erano stati nominati dal governo come rappresentanti fondatori. Sono stati designati altrettanti nuovi rappresentanti per completare il mandato rimanente. Nonostante le accuse di presunta violenza nella clinica, il direttore generale Bojan Zalar non è stato rimosso durante la riunione del consiglio. I membri del consiglio hanno sostenuto la direzione e hanno affermato che la rimozione di Zalar avrebbe compromesso l'efficienza della clinica. Il ministro della Salute, Danijel Bešič Loredan, ha criticato la decisione del consiglio e ha evidenziato un mancato adempimento del suo ruolo di organo di controllo. Il ministro ha dichiarato che si aspetta che il nuovo consiglio affronti seriamente gli eventi e le segnalazioni dei pazienti, valutando l'adeguatezza delle attività della direzione e delle misure adottate. Il ministro ha espresso la sua delusione per le azioni e le dichiarazioni del direttore della clinica, Zalar, invitandolo a dimettersi e definendo le sue affermazioni inaccettabili e indegne per un direttore di un'istituzione psichiatrica. Ha sottolineato che il suo compito è proteggere le persone e preservare la clinica come istituzione. Il ministro si incontrerà con le persone che desiderano discutere personalmente degli eventi nella clinica e ha richiesto che tutti gli enti di controllo svolgano il proprio lavoro per chiarire gli eventi. Ha invitato i pazienti a rimanere calmi, garantendo che la cura dei pazienti nella clinica funziona adeguatamente. Il ministro ha criticato Zalar per non aver richiesto una supervisione straordinaria da parte di esperti, anche internazionali, nonostante la pressione dell'opinione pubblica e la preoccupazione dei dipendenti e dei pazienti. Ha affermato che finora sono stati effettuati solo controlli interni nella clinica. Il portale web N1 ha riportato le condizioni della Clinica Psichiatrica di Lubiana, includendo testimonianze di pazienti, familiari e dipendenti che affermano di essere stati vittime o testimoni di violenza. Il ministero è stato coinvolto negli eventi presso la clinica già da diversi mesi prima delle segnalazioni dei media.
Corrado Cimador