Il Parlamento è impegnato a confermare oggi la nuova squadra ministerale così come era prevista nelle intenzioni della attuale maggioranza. Dopo l'entrata in vigore della legge sulla riorganizzazione del governo, confermata al referendum di fine novembre, e a distanza di otto mesi dall'insediamento dell'esecutivo di Robert Golob, prenderà forma solo oggi l'idea iniziale della maggioranza di governo, che prevedeva una redistribuzione di risorse e funzioni tramite accorpamenti, come è il caso del ministero dell'Ambiente, del Clima e dell'Energia, tramite l'introduzione di nuovi ministeri, come quello per un Futuro Solidale, e tramite la trasformazione di uffici governativi in ministeri veri e propri, mantenendo un solo dipartimento governativo che rimarrà sotto la supervisione del premier. Si arriverà così a una squadra composta da 20 membri, 9 dei quali presteranno giuramento oggi subito dopo il voto dell'Aula, che non dovrebbe riservare sorprese, anche perché nelle scorse settimane le commissioni comeptenti avevano già dato luce verde alle audizioni dei candidati ministri.
La prima riunione è in programma subito dopo la formalizzazione del funzioni, perché come ha detto Golob il lavoro da portare avanti è tanto e il 2023 sarà segnato da molte riforme e la riorganizzazione renderà il governo più efficace nell'affrontare le numerose sfide che lo attendono. Anche se in termini di squadra ministeriale rimane aperta la questione dell'interim al ministero dell'Interno, competenza ora nelle mani della ministra per la pubblica amministrazione dopo le dimissioni di Tatjana Bobnar, mentre in termini di riforme annunciate, quella sanitaria non farà più capo solo al ministro Bozic Loredan, ma negli auspici del premier sarà frutto di un lavoro interministeriale sotto la supervisione di Golob stesso.
Valerio Fabbri