Dopo il tira e molla durato qualche giorno, grazie soprattutto all’accordo di collaborazione parafato dall’esecutivo in extremis con il partito Levica-Sinistra, con 54 voti a favore è stata approvata la manovra correttiva del bilancio 2019. Respinti tutti gli emendamenti dell'opposizione. Il premier Šarec ha parlato di una "manovra rivolta al sociale, alla stabilità dei conti pubblici e allo sviluppo del paese". Il ministro delle Finanze Betoncelj ha definito la manovra come indirizzata allo sviluppo, stabile e fattibile considerando il clima economico favorevole e i trend che indicano un aumento occupazionale e gli ottimi risultati raggiunti dall’imprenditoria ha detto. Oltre al voto compatto a favore dei partiti della coalizione, il SI' è arrivato in extremis anche dal Partito Levica-Sinistra e da quello nazionale. La proposta è stata appoggiata anche dai due deputati delle minoranze. Contrari invece i Democratici e Nuova Slovenia. È la prima volta che le uscite della Finanziaria superano i dieci miliardi di euro. In compenso le entrate saranno sensibilmente più alte - si concluderà l'anno con un attivo di circa 200 milioni, lo 0,4 percento del prodotto interno lordo. Rispetto all’attuale bilancio le entrate aumenteranno del 6,2 per cento ovvero i 10,35 miliardi di euro, mentre le uscite aumenteranno del 4,8 per cento, 10,16 miliardi di euro.
Dionizij Botter