Prima riunione straordinaria della Camera di Stato in salita per la nuova coalizione di maggioranza. Il partito democratico inoltrando in procedura parlamentare la richiesta di referendum consultivo alla legge sul governo blocca di fatto, per almeno 30 giorni, le procedure di voto della normativa sulla riorganizzazione del nuovo esecutivo. Si complica per il probabile mandatario Robert Golob il cammino verso la formazione del nuovo esecutivo in tempi brevi, anche se poco fa lo stesso Golob ha dichiarato che la data del 3 giugno resta. Il nuovo governo, in base alla proposta presentata in aula dalla proponente Tamara Vonta di Movimento Libertà, dovrebbe contare 19 ministeri e un ufficio governativo guidato da un ministro senza portafoglio, ovvero tre dicasteri in più rispetto al precedente esecutivo, potenziando le politiche climatiche, la solidarietà intergenerazionale, la digitalizzazione e lo sviluppo regionale. Ministeri più efficenti, operativi, amministrazione più trasparente e snella rispetto al passato, ha motivato Vonta in aula dove ha aggiunto che la riorganizzazione del Consiglio dei ministri non peserà sul bilancio.
Molto critica l'opposizione, per SDS e Nuova Slovenia, la suddivisione degli incarichi è stata dettata da interessi di partito e dei singoli e non da programmi e contenuti. Non piace l'elevato numero di dicasteri, il più alto fino ad oggi. Grandi riserve sul nuovo ministero per il futuro solidale in mano al coordinatore di Levica Sinistra Luka Mesec. Per il democratico Danijel Krivec si tratta di un ministero creato artificiosamente e molto confusionario. Il probabile mandatario Robert Golob a questo punto sarà costretto a formare un governo per così dire ridimensionato, in base alla legge in vigore, quindi 14 ministeri e 3 uffici governativi guidati da ministri senza portafoglio. Ha già annunciato che, temporaneamente, Luka Mesec ricoprirà la carica di ministro del lavoro, Bojan Kumer delle infrastrutture e Igor Papič all'istruzione. (ld)