Come ricordiamo il deputato della Comunità nazionale ungherese, Ferenc Horvath è stato al centro delle polemiche per la presunta incompatibilità delle funzioni ricoperte di parlamentare e di presidente della Comunità autogestita della nazionalità ungherese dell'Oltremura. Horvath dopo aver appreso l’esito della sentenza ha invitato il Presidente della Commissione anticorruzione a riflettere sulla possibilità di rassegnare le dimissioni. Horvath ha detto di attendersi scuse pubbliche “Durante il periodo in cui questo processo ha avuto luogo, sono stato pesantemente criticato, molti mi hanno insultato, e sono stato spesso accusato di corruzione" ha detto il deputato della minoranza ungherese”. Immediata la risposta anche da parte del KPK che ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso al verdetto “questo ambito è di fondamentale importanza sia dal punto di vista procedurale che sostanziale e in questo momento un caso simile viene esaminato dalla Corte costituzionale” hanno fatto sapere dal KPK. Il tribunale amministrativo ha constatato che non risulta incompatibile lo svolgimento di entrambe le funzioni e che non è possibile presentare ricorso alla sentenza. Il diretto interessato ha definito la sentenza come un precedente auspicando che verrà applicato anche alle altre sentenze simili relative all’incompatibilità delle funzioni ricoperte. In base alla sentenza inoltre il convenuto, in questo caso il KPK, deve rimborsare al ricorrente le spese della controversia amministrativa entro 15 giorni dalla notifica della sentenza. Dal testo della sentenza emerge inoltre che in entrambi i casi Horvath rappresenta gli interessi della comunità nazionale ungherese e di conseguenza non sussiste l’incompatibilità delle funzioni e nemmeno non ci sarebbero elementi riconducibili al conflitto d’interesse, la Commissione anticorruzione non avrebbe nemmeno specificato quali interessi sarebbero entrati in conflitto, si legge nella sentenza. Nel caso concreto di un conflitto d’interesse è presente un’influenza diretta dell’interesse privato sull’esercizio di una funzione pubblica che può portare a vantaggi ingiustificati a una persona legata ad un’altra in una situazione di disparità di trattamento, evidenzia sempre il tribunale amministrativo precisando però che la Commissione anticorruzione non ha considerato questa possibilità.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.