Dopo il lungo periodo di ponti festivi e il relativo calo del numero di contagi giornalieri risalgono i positivi al Nuovo Coronavirus giornalieri con la percentuale media che ritorna oltre il 20%.
La pandemia secondo il ministro del lavoro Janez Cigler Kralj ha colpito il mondo produttivo sloveno, ma il governo avrebbe operato in modo efficace tanto che secondo lui alla vigilia della festa dei lavoratori si può guardare con speranza al futuro del paese, prevedendo la ripresa del mercato del lavoro nei prossimi mesi quando si dovrebbe tornare alla normalità grazie anche alla campagna vaccinale in corso.
Della situazione su questo fronte si è occupata la dottoressa Bojana Beović, che ha affermato che le vaccinazioni continuano nel paese con un ritmo simile a quello della gran parte degli altri stati europei. Molti paesi stanno scegliendo di privilegiare le prime dosi visto che tutti i tipi di vaccini sembrano garantire una copertura dal contagio riducendo i casi mortali o gravi e questa potrebbe essere la via scelta anche dalla Slovenia. Perché questa strategia funzioni, però, è fondamentale che un numero sempre più alto di cittadini decida di vaccinarsi, in primis in questo momento le coorti tra i cinquanta e i sessanta anni che attualmente risultano quella più a rischio di complicazioni in caso di contagio.
Per quanto riguarda la notizia uscita ieri della possibilità che potrebbero mancare dosi di AstraZeneca nel mese di maggio, la Beović ha detto che secondo le informazioni avute dall’Istituto nazionale di sanità il contingente previsto di 69 mila dosi dovrebbe essere già in viaggio verso la Slovenia e che quindi non dovrebbero esserci problemi per coloro che nelle prossime settimane sono prenotati per la seconda dose.
Barbara Costamagna