Foto: BoBo
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I Ministri delle Finanze, Klemen Boštjančič e, della Pubblica amministrazione, Franc Props, insieme ai capi delle delegazioni negoziali dei sindacati del settore pubblico Branimir Štrukelj e Jakob Počivavšek, hanno firmato oggi un documento che ufficializza la revisione degli accordi, finora pattuiti nelle trattative, per la riforma del sistema retributivo nel settore pubblico. Durante la firma, hanno valutato il documento, che non è vincolante, come un buon punto di partenza per la continuazione dei negoziati. L'ultimo incontro tra il governo e i sindacati del settore pubblico per la riforma del sistema salariale e l'eliminazione delle disparità retributive si è tenuto la scorsa settimana prima delle ferie estive. Le parti hanno annunciato di aver raggiunto un accordo su alcuni elementi essenziali, senza però divulgare i dettagli. Branimir Štrukelj, leader sindacale nel settore pubblico, ha sottolineato l'importanza dell'accordo sul passaggio a un nuovo sistema salariale, che è ora "in qualche modo verificato". Il ministro delle finanze, Klemen Boštjančič, ha dichiarato che l'implementazione del nuovo sistema salariale inizierà il 1° gennaio del prossimo anno e si concluderà il 1° gennaio 2028. I salari verranno adeguati nel periodo intermedio, considerando anche l'inflazione. È stato garantito che nessun dipendente pubblico avrà uno stipendio base inferiore al salario minimo. Ogni quattro anni verranno verificati gli effetti delle disposizioni relative al salario minimo, con eventuali negoziati per mantenere un rapporto appropriato tra il salario minimo, il valore della prima classe retributiva e la scala salariale. È stato raggiunto un accordo sui criteri per le ferie annuali nel settore pubblico, ma restano da definire le specifiche per i singoli settori delle categorie salariali. I negoziati per le nuove classificazioni dei posti di lavoro riprenderanno nell'ultima settimana di agosto. Restano aperte questioni sulla nuova legge sui principi del sistema salariale pubblico e sul contratto collettivo. Il governo e i sindacati hanno cercato di accordarsi sulle questioni chiave prima delle ferie per permettere l'entrata in vigore del nuovo sistema salariale il 1° gennaio 2025. Štrukelj ha spiegato che l'accordo firmato oggi non è vincolante ma importante per i negoziati. Jakob Počivavšek, capo del secondo gruppo di negoziatori sindacali, ha ribadito che la firma di oggi rappresenta una revisione dello stato di allineamento e un avvicinamento delle posizioni. Boštjančič ha concluso affermando che sperano di concludere il processo nella prima metà di settembre, e che i fondi per la riforma salariale, ammontante a circa 1,4 miliardi di euro, sono stati costantemente debitamente considerati.


Corrado Cimador