Tra i punti in agenda all'odierna sessione straordinaria della Camera di Stato, anche la votazione degli emendamenti alla legge che regolamenta l'imposta sul reddito delle persone fisiche. Il voto dell'aula era previsto già per lo scorso dicembre, /se approvati gli emendamenti sarebbero entrati in vigore il primo gennaio di quest'anno/, ma era stato rinviato su proposta della principale forza della coalizione, l'SDS del premier Janša. Era stato il capogruppo del partito democratico, Danijel Krivec a proporre lo slittamento ad una delle sessioni successive, trovando d'accordo la maggior parte dei deputati. Tra i motivi, la preoccupazione di non riuscire a ottenere il necessario numero di voti a sostegno della normativa. Sulla proposta di modifiche alla legge pendeva anche un referendum consultivo promosso dal partito Sinistra, che a metà febbraio ha però ritirato l'iniziativa. Per evitare, questa la motivazione, strumentalizzazioni durante la campagna elettorale. La proposta prevede tra l'altro sgravi di imposta dagli attuali 3.500 euro a 7.500 euro fino al 2025. Contiene altre novità osteggiate da gran parte dell'opposizione secondo la quale sono pericolose per la sostenibilità dei conti pubblici e portano i maggiori vantaggi ai più ricchi. Sostegno alle modifiche contemplate dagli emendamenti è stato più volte manifestato dagli industriali, mentre i sindacati avvertono che se da un lato le detrazioni fiscali aiutano poco i lavoratori, dall'altro rappresentanti notevoli agevolazioni per i capitali. L'esito del voto odierno appare molto incerto.
Delio Dessardo