Sono circa 30 gli appuntamenti nel quadro del Pride che fino al 22 di Giugno si svolgeranno a Lubiana con la tradizionale chiusura con il corteo che sfilerà lungo le principali vie della capitale. Per la prima volta a fine mese il Pride avrà luogo anche a Maribor, lo ha annunciato Simona Muršec organizzatrice dell’evento lubianese, specificando che si tratterà di un banco di prova per la società slovena, un vero e proprio test di tolleranza nei confronti della comunità LGBT, dice l’organizzatrice la quale seppur ammettendo i grossi passi fatti in avanti, non nega la costante presenza di fenomeni omofobici, d’intolleranza e discriminatori, soprattutto ai danni degli adolescenti. Quest’anno il Pride si svolgerà anche a Fiume, Srajevo e Novi Sad, spiega la Muršec sottolineando che il motto adottato per la 19 esima edizione è appunto: Superiamo la cultura dell’odio; Nina Perger ha riguardo ha detto che il fenomeno dell’intolleranza è in crescita e sta diventando una consuetudine. Il nostro obiettivo è quello di porre all’attenzione questi fenomeni di marginalizzazione e stereotipizzazione. Bisogna infatti agire con il supporto delle autorità e riflettere sul futuro della società nelle quale vogliamo vivere, dice la Perger annunciando tra l’altro la presenza di 12 performer stranieri al Pride lubianese, oltre alle numerose tavole rotonde, work shop e mostre.
Simona Muršec: I primi giorni del festival si stanno svolgendo in diverse zone della città. Mi riferisco a dibattiti pubblici, conferenze e tavole rotonde, ma non solamente stiamo organizzando anche diverse mostre e concerti all’aperto. Il festival si concluderà sabato con la tradizionale sfilata lungo le vie di Lubiana. Sempre sabato mattina si svolgerà nella via Stritar il LGBT bazar e una libreria ambulante con l’obiettivo di renderci visibili alla cittadinanza e ai passanti in generale. A Lubiana il Pride non è visibile come lo è per esempio nelle maggiori città europee e per questo cerchiamo di renderci visibili con i simboli dell’arcobaleno che ci rappresentano perlomeno durante la giornata della sfilata. Il tutto durerà fino all’ora di pranzo.

Si tratta della 19esima edizione del Pride, quali sono le differenze rispetto alla prima edizione

Simona Muršec: Il Pride è cambiato in numerosi suoi aspetti. La prima manifestazione risale al 2001 si trattava di un corteo di protesta contro l’intolleranza, non era un vero e proprio Pride. Era la risposta ad un incidente di natura omofobica che si è verificato in un locale lubianese. L’incertezza degli attivisti allora era molto alta anche come conseguenza delle brutali aggressioni avvenute durante il Pride di Belgrado dello stesso anno. Negli ultimi 20 anni in Slovenia, grazie anche all’operato degli attivisti e allo stesso Pride, le nuove generazioni LGBTIQ+ fanno outing con maggiore semplicità rispetto agli anni 90. In quel periodo la comunità LGBT era nell’anonimato e il numero degli attivisti era molto circoscritto. Oggi invece vediamo molti giovani partecipare al Pride, anche numerose famiglie. Il tutto è iniziato con una protesta di 20 persone, perlopiù attivisti e antifascisti, mentre ora al pride partecipano circa tre mila persone, tra attivisti e simpatizzanti. I


Che cosa è l’azione urbana che avete chiamato dekontraminacija

Simona Muršec: La decontraminazione è un’iniziativa che vuole incentivare le persone a segnalare tutte le espressioni che promuovono l’intolleranza e l’odio. Mi riferisco soprattutto ai graffiti omofobici. Noi invitiamo le persone a segnalare questi fenomeni e contattarci. Chiediamo loro di fotografare la scritta, inviarcela e segnalarci inoltre le coordinate precise, dopodiché noi le pubblichiamo sulla nostra apposita piattaforma web. Il nostro obiettivo è di segnalare su Google Map tutte queste scritte.

L’attivista, Nina Perger ha invece precisato che il Pride esprime un chiaro messaggio politico

Nina perger: Il messaggio politico che lanciamo non è nuovo. Desideriamo porre all’attenzione per l’ennesima volta il pericolo rappresentato dall’intolleranza che va a colpire determinati gruppi sociali, compresi quelli che fanno parte della comunità LGBT. Vogliamo inoltre porre all’attenzione i temi del rispetto in generale, dei valori democratici, della lotta alla discriminazione e del rispetto reciproco. L’odierna società prende troppo alla leggera questi valori. La dignità umana ed il rispetto dei diritti fondamentali non sono assolutamente delle richieste radicali come spesso ci dipingono.


Foto: EPA
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