La formula per determinare se sia meglio andare in pensione alla fine dell'anno corrente o all'inizio del prossimo si basa, negli ultimi due anni, sulla differenza tra l'adeguamento delle pensioni e l'aumento medio del salario netto. Marijan Papež, direttore generale dello ZPIZ, spiega che l'adeguamento ordinario delle pensioni di quest'anno è stato dell'8,8%, mentre il dato relativo all'incremento salariale sarà disponibile a metà febbraio. "In base ai dati attuali relativi ai primi otto mesi, la differenza sarà di circa il 4%, rendendo il pensionamento di quest'anno più vantaggioso" - ha sottolineato. È importante che il rapporto di lavoro termini entro il 30 dicembre e che il pensionamento decorra entro e non oltre il 31 dicembre. Ovviamente, ci sono delle eccezioni: per alcuni, le condizioni saranno migliori l'anno prossimo. Inoltre, chi non intende andare in pensione nei primi tre mesi del 2025 dovrebbe valutare la possibilità di rimanere assicurato per un periodo più lungo. "Chi prevede di lavorare ancora ad aprile, maggio, giugno, luglio o oltre può tranquillamente mantenere l'assicurazione attiva, ricevendo il 20% o il 40% della pensione. In questo modo, avrà la possibilità di maturare ulteriormente l'anzianità contributiva e ottenere una pensione più alta. In media, lo stipendio può risultare fino al 30% o persino più vantaggioso rispetto alla pensione" - consiglia Papež. La legislazione non pone limiti alla durata del lavoro per la maggior parte delle professioni. "I giudici, ad esempio, possono esercitare la professione fino ai 70 anni. Tuttavia, al di fuori di questo ambito, non esistono limiti legali su quanto a lungo una persona possa lavorare. Alcuni hanno addirittura oltre 50 anni di contributi assicurativi" - ha dichiarato il direttore dello ZPIZ. Inoltre, se siete iscritti all'assicurazione obbligatoria con un orario lavorativo completo e soddisfate i requisiti per la pensione di vecchiaia, avete diritto per tre anni al 40% della pensione e successivamente al 20%
Corrado Cimador