Il governo avvierà subito dopo le festività pasquali la messa a punto di provvedimenti per garantire la liquidità dell'economia. Lo ha annunciato il premier Janez Janša al termine della riunione del Consiglio dei ministri. L'esecutivo ha preso visione dei rapporti stilati dai cinque gruppi di lavoro incaricati di preparare le misure, decidendo di includere un pacchetto di legge separato proprio quelle relative alla liquidità della sfera economica. Il ministero della salute è stato invece incaricato di preparare le modifiche alla legge sulle malattie infettive. A causa dell'epidemia di coronavirus si rendono infatti necessari molti emendamenti e integrazioni, soprattutto di carattere giuridico. I provvedimenti adottatati sono efficaci, ma l'epidemia di coronavirus in Slovenia non si è ancora stabilizzata, non siamo ancora in quella fase. È l’avvertimento lanciato da Milan Krek, responsabile del dipartimento di Capodistria dell'istituto nazionale per la salute pubblica. Le misure adottate, spiega Krek, hanno scongiurato una crescita esponenziale dei contagi, che avrebbe creato grossi problemi alla Sanità e causato un numero ben più alto di vittime. Non ne siamo però ancora fuori, quindi le misure andranno rigorosamente rispettate anche in futuro. Krek ha presentato una serie di grafici e di calcoli e dei confronti con l'andamento dell'epidemia di coronavirus nella vicina Italia e in Sud Corea. La Slovenia ha fatto un ottimo lavoro, cosi Krek, grazie al rispetto delle direttive e all'impegno di tutti. Come ha spiegato il direttore del centro di pneumologia di Golnik, Aleš Rozman, quest’anno le vacanze estive al di fuori dei confini nazionali quasi sicuramente verranno bandite, in forse pure quelle in Slovenia. La società dovrà abituarsi all’utilizzo delle maschere e a mantenere la distanza sociale, ha spiegato Rozman. In questo momento la Slovenia è uno dei paesi che ha maggiore successo nella lotta al coronavirus, gli ultimi trend sono positivi e il numero dei contagi è in calo. Il ritorno alla normalità sarà graduale, lo ha affermato sempre Rozman. L'arcivescovo metropolita di Lubiana, Stanislav Zore, ha invece detto che quest’anno la Pasqua non sarà segnata dalle chiese piene di fedeli. Rinunciamo ai rituali religiosi di massa, dice Zore, sostenendo che la misura è necessaria per proteggere il prossimo. Non ci sono invece i presupposti per attenderci grossi cambiamenti nemmeno la prossima settimana, lo ha annunciato il portavoce del governo, Jelko Kacin, riferendosi alle limitazioni di movimento imposte al comune di residenza.
Dionizij Botter