Finalmente sotto controllo la serie di incendi divampati sul Carso goriziano. Determinante la giornata di ieri, che ha visto impegnati sul campo oltre 2.000 effettivi, tra cui 1.500 vigili del fuoco, supportati dall'alto da una decina di mezzi aerei. Il comando della protezione civile per il Litorale settentrionale parla di situazione stabilizzata. Durante la notte circa 700 pompieri hanno provveduto al servizio di guardia per bloccare sul nascere eventuali principi di incendio. Ora ne sono rimasti 240, che provvedono alle operazioni di monitoraggio e a gettare acqua sui bordi dei focolai. Ce ne sono ancora alcuni che destano una certa preoccupazione, quindi il pericolo che si riattivino non e' completamente rientrato. Tutti i mezzi aerei giunti dall'estero sono nel frattempo rientrati alle loro basi. Per tutta la giornata di ieri sono stati operativi aerei o elicotteri, oltre a quelli dell'esercito e della polizia sloveni, giunti da Italia, Serbia, Ungheria, Slovacchia, Austria e Romania, nei giorni scorsi anche canadair dalla Croazia. Ieri complessivamente oltre 150 ore di volo. Si spera nella pioggia annunciata per domani, che potrebbe contribuire in maniera determinante a raffreddare il terreno. Previsto infatti il passaggio di una perturbazione che dovrebbe interessare per prima la Slovenia occidentale. con un calo almeno temporaneo delle temperature. Le fiamme hanno distrutto circa 3.500 ettari di superfici boschive e macchia mediterranea. Ieri sui luoghi degli incendi, oltre al premier Robert Golob e al ministro della difesa Marjan Šarec anche il capo dello stato Borut Pahor. Golob ha annunciato un piano per il rilancio delle aree colpite e le strategie di intervento per scongiurare in futuro simili scenari, da mettere in atto al più tardi in autunno. In merito ne ha parlato già con i sindaci dei comuni coinvolti, aggiungendo che per realizzarlo ci vorrà la necessaria volontà politica.
Delio Dessardo