Sarà un processo di riforma a più fasi e con diverse priorità, ma la strada è tracciata. E' quanto emerge dal vertice fra i partiti parlamentari convocato dal Presidente del Consiglio, sotto i cui auspici potrebbe prendere forma una rivisitazione di alcuni meccanismi costituzionali.
Oltre ai presidenti delle 5 forze presenti all'Assemblea nazionale, riuniti intorno al tavolo c'erano anche i capigruppo per una formula allargata che non ha impedito di trovare un accordo anche su un comunicato congiunto, dove si sottolinea che è possibile raggiungere un consenso su alcune modifiche.
Soddisfazione quindi da parte di Golob, che ha poi spiegato alla stampa il percorso a più fasi abbozzato durante la riunione. Si partirà con quelle modifiche che non dovrebbero incontrare ostacoli, come il rilievo e le competenze della Corte costituzionale e la nomina dei giudici che dovrebbe bypassare il parlamento, fino alla possibilità di stabilire una procedura più breve per la nomina del presidente del Consiglio e della squadra ministeriale. Secondo Golob questo pacchetto di riforme, che comunque necessita dei due terzi dei voti d'Aula, potrebbe essere approvato già entro sei mesi, dopo i quali il lavoro del quintetto allargato dovrebbe concentrarsi su questioni più delicate e divisive come la riforma della legge elettorale, l'abolizione del Consiglio di Stato e l'istituzione delle province, misure queste che porterebbero a una forma di decentralizzazione osteggiata da in maniera trasversale anche all'interno dei partiti stessi.
Intanto il percorso sembra chiaro, non resta che muovere i primi passi.
Valerio Fabbri