"Sarà l'anno in cui sconfiggeremo la malattia che così profondamente e amaramente ci ha segnati nel 2020. Per questo motivo, pieni di speranza e con una determinazione incrollabile vinceremo e ci riprenderemo". Così il presidente della repubblica, Borut Pahor, nel messaggio di Capodanno. “Una ripresa che non significa necessariamente tornare al vecchio, a come eravamo, ma piuttosto un’opportunità per un futuro diverso. La scienza e l’umanità avranno la meglio sul coronavirus”, ha sottolineato il capo dello stato, ricordando che con questa emergenza tutti hanno perso qualcosa.
Ha espresso gratitudine a quanti combattono in prima linea contro la malattia, con il loro coraggio, prevalso sulla paura di fronte a una malattia nuova. “La ripresa richiederà un lavoro molto impegnativo e di responsabilità”, ha detto Pahor, ricordando i problemi economici, le difficoltà sociali delle persone, fino ai cambiamenti climatici. Qui ha ribadito che il lavoro per una ripresa completa rappresenta anche un'opportunità di lottare per il nuovo, per un futuro più sostenibile e giusto. “Il 2020 è stato un anno che ha messo particolarmente alla prova la pazienza umana”; Pahor ha invitato i cittadini a rimanere tolleranti e comprensivi. "Finalmente vediamo la linea del traguardo, la supereremo assieme", ha detto ancora il capo dello stato, "non lasceremo indietro nessuno".
Il premier Janez Janša, nel suo messaggio ha rilevato che “ci aspetta l'ultima fase della battaglia contro il coronavirus, siamo a due terzi del cammino”, ha detto; “poi seguiranno grandi sforzi per una quanto più rapida ripresa e una nuova crescita. Durante l'epidemia”, ha avvertito, “sono venuti alla luce con tutta la loro forza problemi rimasti irrisolti per decenni. Un anno, il 2020, che ricorderemo per tutta la vita. L'epidemia di coronavirus ha aperto numerose questioni e dilemmi”, così Janša, “che come comunità avevamo rimandato e messo da parte”.
Delio Dessardo