In un'intervista a TV Slovenia, in occasione del trentesimo anniversario dell'indipendenza del Paese, il primo ministro, Janez Janša, ha valutato che 30 anni fa i tempi furono "significativamente più cruciali e irripetibili" rispetto a oggi. Non ci sono differenze nella qualità del dialogo politico, ha affermato Janša, descrive però le dichiarazioni sull'unità politica come un falso mito. "Tuttavia, avevamo l'unità della nazione, un fattore chiave per l'indipendenza".
Il premier sloveno è convinto che "la lotta politica quotidiana può essere dura, ma quando si tratta di interessi nazionali e questioni chiave, come l'indipendenza all'epoca o, più recentemente, la lotta contro l'epidemia, dovremmo stare un po' più uniti".
Tra i principali successi del Paese negli ultimi 30 anni, il primo ministro ha elencato il fatto che la Slovenia è ritenuta il quinto paese più sicuro al mondo. "Anche noi 30 anni fa eravamo soli, oggi però siamo membri dell'Unione europea, della Nato, dell'aera Schengen".
Riguardo il piano nazionale di ripresa dopo la pandemia, Janša ha affermato che i fondi europei avranno grande importanza, la maggior parte però dovremo costruirla da soli. "Non è importante soltanto l'ammontare dei fondi, ma anche come vengono impiegati".
Per quanto riguarda la presidenza slovena del Consiglio dell'Ue, secondo il primo ministro è importante "smuovere ciò che può essere smosso". Ha inoltre ricordato che non c'è ancora un accordo sull'allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali e che alcuni paesi hanno grandi dubbi.
Janša ha poi nuovamente fatto un appello alla popolazione di vaccinarsi contro il Covid-19, affinché il Paese possa affrontare un autunno alquanto normale. "C'erano problemi nell'organizzazione e nella digitalizzazione delle vaccinazioni", ha detto ancora il premier, non crede però che ci fosse un problema nella comunicazione. "Il problema è che l'epidemia è stata sfruttata per rovesciare il governo e per questo motivo alcuni provvedimenti semplicemente non sono stati approvati", ha valutato.
Rispondendo ad una domanda sulla sospensione illegale dei finanziamenti alla STA, Janša ha chiesto: "Avete qualche sentenza del tribunale che il governo stia violando la legge? Affinché i fondi vengano erogati, sarà necessario firmare un contratto e inviare le fatture". Il premier ha inoltre accusato il direttore dell'Agenzia di stampa, Bojan Veselinovič, di non voler firmare il contratto con l'Ufficio governativo per le comunicazioni e di aver deliberatamente fatto della questione un affare politico.
E. P.