Lunedì nelle regioni statistiche slovene in fascia rossa sarà possibile attuare la didattica in presenza per il primo triennio, lo ha annunciato il premier Janez Janša. Le lezioni si svolgeranno parallelamente all'esecuzione dei test antigenici per il personale scolastico. Oltre l'80 percento delle scuole dice di essere in grado di mettere in pratica questo sistema. Ieri il governo aveva annunciato che le lezioni in presenza per il primo triennio sarebbero riprese martedì, come questa settimana, quando la giornata di lunedì è stata riservata ai test. Stamane i presidi degli istituti scolastici avevano trasmesso all'esecutivo la proposta di tornare a scuola già lunedì, provvedendo all'esecuzione di test prima dell'inizio delle lezioni. Il premier Janša ha annunciato pure che per il prossimo mese la Slovenia si è assicurata oltre cento mila dosi di vaccini, tra quelli forniti dalla Pfizer-Biontech e quelli di Moderna. Janša ha inoltre detto che a causa del diffondersi della variante inglese del virus, nelle prossime settimane non sono da attendersi sostanziali allentamenti delle misure in vigore. Nelle regioni della fascia nera, quella che comprende anche la regione carsico-costiera, verrà garantito il servizio di assistenza per i bambini delle famiglie monoparentali e di genitori impiegati nel settore dell’istruzione, polizia o esercito e non sono in grado di garantire l’assistenza prolungata per i bambini. E intanto i sindaci di Capodistria, Isola e Pirano hanno inviato un appello al governo per la riapertura delle scuole. I sindaci invitano l’esecutivo a trovare un'altra soluzione. “Ci rendiamo conto della necessità di questa misura volta a limitare la diffusione del Covid 19” si legge nella lettera “riteniamo però che le conseguenze della chiusura delle scuole sulla salute e lo sviluppo dei nostri bambini sarebbero troppo gravose”.
Dionizij Botter