Foto: BoBo/Borut Živulović
Foto: BoBo/Borut Živulović

Janez Janša ha affermato di aver incontrato diverse volte l'imprenditore Božo Dimnik, la cui figlia è uno dei maggiori fornitori nella sanità slovena, i due però non hanno mai discusso di affari.
Il coordinatore della Sinistra, Luka Mesec, ha sottolineato che i deputati non hanno la competenza di giudicare riguardo chi frequenta il primo ministro nel suo tempo libero, come politico Janša è però tenuto a fornire spiegazioni sui contatti con due lobbisti e fornitori di attrezzature nel settore sanitario, appunto Božo Dimnik e Andrej Marčič, che allo stesso tempo "hanno trattato insieme in materia affari del valore di 300 milioni di euro con lo Stato sloveno".
Le società legate a Dimnik e Marčič, secondo Janša, hanno fatto affari con lo Stato dal valore più alto durante il periodo dei governi di sinistra. Il premier ha anche fatto un appello all'opposizione di sostenere la proposta della coalizione su una legge sul cambiamento della modalità degli appalti pubblici, che impedirà sistematicamente qualsiasi analoga accusa.
Robert Pavšič, dalle file della Lista di Marjan Šarec, a capo della commissione d'inchiesta per determinare la possibile responsabilità politica dei funzionari pubblici nelle misure relative all'epidemia di Covid-19, ha accusato il premier di evitare domande e di non partecipare alle sessioni della Commissione parlamentare per il controllo delle finanze pubbliche. Janša ha quindi risposto di non avere alcun problema a partecipare alle commissioni d'inchiesta e di non averle mai evitate in passato.

E. P.