Blaž Cvar, presidente della Camera dell'artigianato e dell'imprenditoria. Foto: fermo immagine televisivo
Blaž Cvar, presidente della Camera dell'artigianato e dell'imprenditoria. Foto: fermo immagine televisivo

Non è bastato tornare a far parte del tavolo costituzionale del Consiglio economico e sociale, come avvenuto l'estate scorso. Per la Camera dell'artigianato e dell'imprenditoria i problemi rimangono, anzi c'è disappunto per le speranze disattese di coordinare con il governo gli interventi necessari per far fronte agli oneri amministrativi, nonché le misure che impongono nuovi obblighi finanziari, l'assistenza a lungo termine e le modifiche fiscali. Blaž Cvar, presidente dell'organo che dà voce soprattutto alla piccola e media imprenditoria slovena, ha ribadito durante un incontro con i giornalisti che l'auspicio è di continuare sulla strada delle riforme annunciate, ma con un approccio che tenga conto del quadro d'insieme, quindi senza interventi parziali e settoriali. Il vero caso di scuola, ha proseguito Cvar, è la contrazione dell'industria automobilistica tedesca, accompagnata da una pressione sui prezzi in continua crescita, con l'effetto di rendere gli esportatori sloveni sempre meno competitivi. La richiesta all'esecutivo è di una legge d'intervento per far fronte alle probabili riduzioni di personale che potrebbero verificarsi nei prossimi mesi, quando le aziende dovranno far fronte all'inevitabile riduzione degli ordini e quindi dei carichi di lavoro. Anche per evitare una delocalizzazione all'estero, come pure già accaduto per i trasporti. Non è un segreto, infatti, che le principali aziende slovene di settore abbiano trasferito parte delle loro attività in Croazia, dove trovano un ambiente imprenditoriale più favorevole, dagli oneri amministrativi a una burocrazia più rapida e snella.

Valerio Fabbri