È già alla Corte costituzionale la richiesta di verifica messa a punto dal Partito Democratico e firmata anche da Nuova Slovenia. Riguarda tutti i documenti di bilancio; secondo l'SDS la manovra correttiva della finanziaria 2019 è in contrasto con la costituzione. L'opposizione è convinta che come è stata concepita espone la Slovenia ad un grande rischio. Esistono argomenti solidi e convincenti in merito, sostiene; le uscite superano il tetto massimo fissato dal Patto di Stabilità e crescita, che la Slovenia si è impegnata a rispettare con una apposita legge costituazionale; con questa manovra correttiva si mette in pratica in una situazione di illegalità, violando la regola che impone di non spendere più di quanto si realizza. Le voci di spesa possono essere superiori alle entrate soltanto in casi eccezionali. Per la messa a punto della richiesta di verifica costituzionale sono stati interpellati esperti delle sfere economica e giuridica. Il deputato dell'SDS, Andrej Šircelj ha ricordato che già il Consiglio fiscale aveva evidenziato le anomalie, per i 270 milioni di euro di spese superiori alle entrate previsti dalla manovra di assestamento. Ricordiamo che, in ogni caso, la Finanziaria 2019 resta con i conti in regola, un utile di bilancio fissato a quasi 194 milioni di di euro, lo 0,4 percento del Prodotto Interno Lordo. Quando il leader dell'SDS, Janša, aveva annunciato la proposta di verifica costituzionale, il premier Šarec e il ministro delle finanze, Bertoncelj avevano replicato dicendo che i conti pubblici sono sotto controllo. Una manovra, ancora Bertoncelj, indirizzata allo sviluppo e base adeguata per le riforme strutturali. La Corte costituzionale non ha ancora deciso se affrontare la questione con procedura d'urgenza o ordinaria.
Delio Dessardo