Foto: Inštitut 8. marec/Črt Piksi
Foto: Inštitut 8. marec/Črt Piksi

La conferma è stata data in conferenza stampa dalle attiviste dell’Istituto 8 marzo, le quali hanno spiegato di voler eliminare alcune misure del governo Janša, secondo loro adottate con procedure rapide e senza tener conto dei pareri degli esperti dei vari settori. Questo avrebbe accresciuto le disuguaglianze e l'influenza politica, oltre che distrutto le fondamenta dello Stato di diritto.

L’iniziativa è volta a eliminare le modifiche che riguardano la composizione dei consigli degli istituti scolastici, nomine governative di natura politica nelle fila delle forze di polizia e l'esclusione delle ONG che si occupano dell'ambiente dalle procedure ambientali. Le attiviste vorrebbero, inoltre, stabilire una base giuridica prima di aprire le porte al colosso Uber per tutelare i tassisti, maggiore influenza decisionale del ministro per la cultura in materia di programmi e progetti culturali e una garanzia sull'indipendenza dei pubblici ministeri.

Come ha spiegato la presidente, Nika Kovač, molte delle leggi adottate in questi due anni non sono state incluse, poiché richiedono una regolamentazione più ampia. Avendo istituito una fitta rete di volontari in tutto il Paese, le attiviste si sono dette fiduciose di raccogliere più delle 5mila firme necessarie.

Secondo i proponenti il disegno di legge in questione farebbe da bussola ai cittadini sloveni in vista delle prossime elezioni. A decidere se la legge poi passerà sarà la nuova Camera di Stato.