Si dice scioccato il relatore speciale Boyd per le condizioni in cui versa l'insediamento rom di Dobruška vas nella Dolenjska, Bassa Carniola. La gente che ci vive non ha l'accesso a servizi di base come l'acqua e i servizi igienici, nè l'allacciamento alla rete elettrica, scrive, situazione non degna per un paese europeo sviluppato. Tra i punti forti della Slovenia è proprio il tema dell' acqua potabile, diritto sancito anche dalla costituzione, a cui ha accesso il 99% della popolazione è inaccettabile che non cia l'infrastruttura adatta anche negli insediamenti rom. Il relatore Onu invita lo stato a risolvere la situazione che si trascina oramai da anni. Tra gli altri punti problematici Boyd sottolinea la criticità con l'approvvigionamento idrico ad Anhovo, località del goriziano, altamente inquiata per le industrie che vi gravitano, ed inoltre invitano il governo a riconsiderare la realizzazione della centrale idroelettrica di Mokrice e a investire maggiori mezzi nelle fonti rinnovabili.
Il relatore speciale dell'Onu per i diritti umani e l'ambiente, che ha concluso ieri la visita in Slovenia, ha evidenziato anche le buone pratiche. Il rapporto sarà presentato prevedibilmente il prossimo marzo, sarà all'ordine del giorno del consiglio delle nazioni unite per i diritti umani. In tema di tutela ambientale la Slovenia è paese leader a livello europeo in diversi settori, si legge ancora. Riferendosi all'attuale crisi energetica Boyd ha invitato il governo a concentrare gli sforzi su chi ha veramente bisogno di auto, bollando come scarsa la rete ferroviaria nazionale come ottima invece quella autostradale. Sarebbe necessario invertire le priorità, ha chiosato. (ld)