Le 130 pagine della mozione di sfiducia fanno riferimento all'inefficacia del ministero nel contenere gli effetti negativi della pandemia nel comparto cultura, soprattutto per quanto riguarda le organizzazioni non governative ed i lavoratori autonomi quali liberi artisti. Le accuse riguardano anche gli attacchi non giustificati all'autonomia giornalistica e in particolare al ruolo dei servizi d'informazione pubblica, alla Radiotelevisione Slovenia e all'agenzia di stampa STA. Per aver successo la mozione necessita di 46 voti, che per il momento i proponenti non sembrano avere, restano però le incognite rappresentate dal Desus e dal Partito del Centro Moderno, SMC entrati in collisione con il premier Janša. Parte dei deputati dei pensionati, Desus hanno fatto intendere che appoggeranno la mozione, secondo il deputato Jurij Lep l’attuale Ministro ha perso la fiducia della società civile e dei media. Riassumendo l’opposizione guidata da LMŠ, SD, Sinistra e SAB ritiene che il Ministro tramite un approccio “machiavellico sta subordinando e dividendo la società slovena” abbia detto Lidija Divjak Mirnik del LMŠ, Pimož iter della Sinistra ha invece detto che il Ministro sta tagliando le ali alla cultura. Secondo Zmago Jelinčič, del Partito nazionale invece la mozione rappresenta un ennesimo tentativo di destabilizzare il governo Janša, aggiungendo che le istituzioni culturali venivano guidate per moltissimi anni dalle stesse persone, anche 30. Dalle file del partito democratico, SDS, sostengono invece che “i fondi a disposizione della cultura non sono mai stati così alti, 700 mila euro sono stati destinati ai lavoratori autonomi del comparto culturale” ha precisato Alenka Jeraj. Il Ministro sotto accusa, Vasco Simoniti ha replicato alle accuse dicendo che la mozione inoltrata da LMŠ, SD, Sinistra e Sab rappresenta un attacco alla democrazia parlamentare, prima del governo di centro destra certi privilegi dei qual godevano determinate persone erano scontati. Secondo Simoniti, inoltre, nel testo della mozione non vien rilevata nessuna violazione delle normative che disciplinano il settore della cultura. Sulle accuse che riguardano la limitazione della libertà di stampa presunte ingerenze, Simoniti dice che non ha mai minato l’indipendenza dell’RTV e dell’Agenzia stampa, STA.
Dionizij Botter